diari di bordo

Diario n. 1

Sì, numero uno perché non ce ne sono altri e se ce ne fossero già stati comunque non lo ricorderei. Eccomi qua, primi giorni da disoccupata, a casa a far le lagne. Ieri senza internet, la mia finestra sul mondo o piuttosto un abbaino. Toh! un libro, lasciato a poltrire e prender polvere nascosto da un altro maglione quello che staziona una volta al giorno prima di passare dalla sua trafila, tavolino, cesta, lavatrice, stendino, sedia e dopo un po’ armadio. E tutto sto casino per farsi un giro una volta tanto, una volta al mese o all’ anno o rimanere impiccato al buio su una gruccia. Che vita di merda!
E il libro? Stamattina è finito, l’ ho divorato con l’ ansia di correrne la fine e ora mi sembra di averlo abusato. Mi pervade un senso di tristezza cosmica che mi allaccia le scarpe alla sedia, una patetica scusa, se mi alzassi cadrei . Così rimango imbalsamata ed ebete a consumarmi dalla noia ma no, non andrò a stirare. Un caffettino? Non ci penso nemmeno. Dovrei alzarmi, che idea folle. Però così potrei fumarmi un’ altra lucki perché dopo un po’ se non ci metto un caffè vicino, la sigaretta fa schivo e mi viene noia anche fumarla. E’ sprecata. Magari dopo, adesso non mi alzo.
Ora mi rimane non far niente. Ma come si fa a fare niente? Come si produce sto niente? Non esiste il niente anzi ora che mi viene in mente dovrebbero chiamarlo tutto perché nel niente c’ è il tutto dentro; l’ ostilità di una giornata così vuota, la noia, il disinteresse, la frustrazione e l’ inganno che esiste se penso che nulla di quello che mi sta accadendo dipende da me anche se come adesso non sto facendo nulla.

Complimenti per lo stile descrittivo ma... In concreto? Non hai più il lavoro quel che serve é l'elaborazione del lutto e un altro libro dopodichè, una bicicletta, gambe buone e voglia di propagandarsi per capacità ed esperienza perchè la cerca non è mai finita neanche quando ci si sente arrivati
Ci

Ciao Zoroaster, benvenuto in questo sperduto angolo di web.

Ransie, che libro era?

in bici non ci vado, ho un ginocchio ciucco. Se prendo l' auto va bene uguale????

scusa Ste ma sul libro soprassederei, diciamo che non è stata una delle mie letture più alte...

Non so cosa intendi per letture "alte".. Io ho appena letto "Parete nord" di Heinrich Harrer e ora sto leggendo
"Scomparsi sull'Everest" di Peter Firstbrook (sto attingendo a piene mani alla biblioteca alpinistica di mia sorella)...
Possono dirsi letture alte?

Bentrovati, ho cercato una cala adatta alle presentazioni ma ho smarrito la strada tra i flutti.

Scusate il doppio messaggio ho cambiato browser, con questo riesco persino ad andare acapo (mi collego solo da cell. Quindi ci ho i miei problemi) prova...

Evvvviva...

Bando alle amenitá d'una mente devastata dall'eccesso di disinformazione e dal ricordo dei puffi!

La bici non inquina la macchina costa, in più se non lo alleni il ginocchio prima o poi parte... E quando sará partito ti mancherá.

Oppure ti chiederá il tesseramento


Zoroaster il confuso

Ste ha scritto:Non so cosa intendi per letture "alte".. Io ho appena letto "Parete nord" di Heinrich Harrer e ora sto leggendo
"Scomparsi sull'Everest" di Peter Firstbrook (sto attingendo a piene mani alla biblioteca alpinistica di mia sorella)...
Possono dirsi letture alte?

se la metti così, alte lo sono di sicuro.

La bici non inquina la macchina costa, in più se non lo alleni il ginocchio prima o poi parte... E quando sará partito ti mancherá.

Oppure ti chiederá il tesseramento

tanto c' ho l' altro. Poi non ce l' ho la bici. ( e basta!!!)

comunque... da oggi sono in mobilità... oggi un' impiegata del centro per l' impiego ha vinto il primo premio della peggio vestita dell' anno e una sua collega durante una breve conversazione dopo avermi consegnato l' agognato foglio con tanto di timbro mi ha definito "mobilifera"... bla bla... non si era sbagliata, l' ha anche ripetuto, perchè voi mobiliferi... bla bla ecc...
Una nuova specie umana, i mobiliferi. Spero di non contagiarvi perchè già accuso i primi sintomi di mobiliferismo e non è bello.

Secondo me ha sbagliato, ma non di molto, il termine esatto era: mobilibera da mobiliberismo cioé libertà di movimento al lavoro causa manomissione di alcuni numeretti della costituzione (tipo il n•18) o svariate depenalizzazioni.
Es.
Titolare di dice -Firma questa rinuncia dei diritti sanciti dalla convenzione di Ginevra- e tu rispondi -Non voglio-. A questo punto hai la mobilibertà portare le terga ove più ti aggrada.
Questa è libertà!
... o no?

Zoroaster il polemico

visto che ti sei perso tra i flutti ....http://darsena.creare-forum.net/caffe-f5/zerbino-thread-per-le-presentazioni-t10.htm


o magari mobilia, quando uno rimane ore ad aspettare in coda potrebbe essere considerato arredamento.

Ransie la mobi+qualsiasi cosa venga dopo sprezzante.

Diario n. 1 di Ransie
15 maggio

sono una privilegiata e ho anche ucciso un ragno.

Ieri sono stata all' Inps per l' indennità di disoccupazione. Sì perchè come mobilifera ne ho diritto.
Due ore e mezzo in coda e come al solito ho trascurato di portarmi dietro un passatempo così mi sono dedicata bellamente all’ ascolto della telefonata di una malcapitata seduta accanto a me. Interessante conversazione dal risvolto inquietante; ha chiamato sua madre dicendo” ciao ho chiamato solo per salutarti” … è rimasta a telefono per circa un’ora ma poi si sono salutate frettolosamente. Eh, le donne. Nella telefonata, come spiegavo, sono emersi fatti quantomeno inquietanti peccato interrotti da una vivace disquisizione rispetto alla pappa e alla digestione della bimba col nuovo completino di Minnie. Mannaggia, ho pensato, proprio mentre stava raccontando che tale M. (forse il marito, suppongo) era andato a Brema per l’ acquisto di un calciatore, capirai , ci ho messo poco a fare 2 + 2 , stai a vedere chi ho beccato, ne trassi subito conclusione e sprofondai in un mare di film mentali vari data la mia fede juventina. Poi, l’ inconsapevole origliata ha aggiunto “ no mamma, Moggi ha detto che domani pomeriggio saranno già di ritorno, così vado a prenderlo all’ aeroporto. Questa però non l’ avevo davvero capita, e anche lì divagazioni varie su un possibile imboscamento del “trombato” nelle fila dirigenziali o chissà cos’ altro… Poi ha iniziato con le pappe e non c’ è stato più verso di capire nulla. Che disdetta. Finalmente è arrivato il mio turno e mentre mi accingevo a varcare la porta dell’ ufficio mi arriva una mamma con tanto di prole a seguito in carrozzina. Cedo il turno, non importa, ancora un quarto d’ ora davanti alla porta. Così riesco a guardare il funzionario, sembrava uscito da un film di Moretti ambientato in pieno 68. Aveva la ” faccia brava “ e per questo mi sentivo rincuorata dato che a parte la telefonata a scrocco avevo sentito diversi che si lamentavano per aver girato fra vari uffici per mesi senza aver ancora visto approvare la domanda e quindi senza aver intascato un quattrino. Passo io, finalmente, gli sporgo i miei documenti, apre il file del mio storico inps e scuote la testa. Dice qualcosa, non afferro bene le parole ma capisco che è sicuramente delle mie parti, per questo forse non si capisce, è logico. Oddio, mi dico, sono fregata, i bastardi non mi hanno versato i contributi oppure cosa può essere successo… e dai cacchio sono quasi dieci anni che lavoro com’ è possibile? E il barbuto funzionario sessantottino, sì perché ha partecipato al film di Moretti, lo so, continua a scrutare lo schermo senza altro proferire. Allora non mi rimaneva nient’ altro da fare, ho preso coraggio e ho dispensato la faccia più languida che potessi replicare ovvero quella del gatto di shrek quando si ritrovò circondato dalle guardie. E ha funzionato! L’ attore mi dice “ signorina è tutto a posto, passi a trovarci se trova lavoro, deve comunicarlo. Comunque Le faccio tanti auguri. Gli ho stretto la mano ma in realtà avrei voluto dirgli: ti voglio tanto bene.
Questa è stata la mia giornata di ieri però ho dimenticato di parlare del ragno. Beh, sarà per la prossima puntata.

W il sessantotto!

Non ho capito proprio bene chi era la telefonante ma spero non fosse lí per chiedere un sussidio!
Tra l'altro mi è capitata una cosa che ha aumentato la mia voglia di cambiar casa.
Scendo da casa e percorsa una quarantina di metri vedo un enorme tafanario ballonzolante che attraversa la strada, sovrastato da: camicia bianca, cravatta verde brillante a pallini verdi quasi catarinfrangenti poi un mento poi un altro mento, arrivato al suino sembiante un conato d'insenseto fastidio ma fatto emettere “che schifo!”.
Dall'altro lato della strada un ossequioso modello in completo corporativo e fondina sotto la giacca aperta, aprendo lo sportello di una splendida Mercedes dice “Buon giorno onorevole”.
Gli sguardi che si erano incrociati dopo la mia affermazione si sono separati ed io sono andato al lavoro con addosso la sensazione d'aver incrociato un nemico pubblico e non aver fatto nulla.
Domanda delle 100 pistole, chi era costui secondo voi?
(Così evito di dirlo, che dopo la descrizione non mi sembra furbo)

Borghezio o Calderoli?

( Ciao Zoro, vorrei ricordarti che sei dentro al mio diario!!!!)

Noto con piacere che la descrizione era comprensibile e... Mettila così di nome non fà Roberto.
( Ok ok diarificherò per conto mio, scusa l'intromissione ) :)

infatti non era difficile indovinare...

guarda che scherzavo...per il diario, però quasi quasi aprirei un fatt' apposta topic pro cazzeggiamento nella sezione pescheria...